Tuttavia, la città di Bielefeld - ammesso che esista - non sembra avere molte attrazioni, visto che il suo ufficio marketing ha usato la sua presunta inesistenza come pietra angolare della sua pubblicità della città nel 2019. L'ufficio marketing aveva offerto un premio in denaro di 1.000.000 di Euro: chi avesse dimostrato che Bielefeld non esiste davvero avrebbe vinto il milione.
Nell'agosto del 2019, un uomo ha preteso il premio in denaro e poi ha fatto causa alla città, che non era disposta a pagare; ha giustificato l'inesistenza con un cosiddetto assioma, un'affermazione fondamentale teoricamente astratta, che è valida senza prove.
Il Tribunale di Bielefeld ha respinto il ricorso (sentenza del 26 settembre 2023, causa n. 1 O 181/22). Dalla pubblicazione di tutti i testi di marketing della città relativi al concorso e anche dalle condizioni di partecipazione era chiaro che si trattava di uno scherzo. Dalle motivazioni: "Secondo l'orizzonte oggettivo del destinatario, il successo richiesto sarebbe stato solo la prova empirica, ovviamente impossibile, dell'inesistenza di Bielefeld. La prova assiomatica all'interno di un sistema assiomatico non era inclusa".
Non si sa se la decisione sia definitiva, cioè se sia stato presentato appello. Finora la controversia legale è costata al filosofo circa 8.500 Euro di spese processuali e legali.
Chiediamo ai nostri lettori di farci sapere se esiste una corrispondente città inesistente in Italia. Nella lingua parlata, ad esempio, si può fare un confronto tra Canicattì in Sicilia e Buxtehude in Bassa Sassonia. Il linguaggio popolare si riferisce a entrambe come a città che si trovano da qualche parte, ma comunque lontane.