Vai al contenuto principale

Diritto di visita condiviso del cane come conseguenza della separazione della coppia?

Diritto di visita condiviso del cane come conseguenza della separazione della coppia?

Una questione curiosa e fuori dall’ordinaria casistica, che un tribunale tedesco si è trovato a dover approfondire, discutere ed infine decidere, è la lite tra ex partner, non uniti in matrimonio, senza figli, ma con un cane labrador in comproprietà. A seguito della loro separazione, entrambi gli ex partner ambivano ad avere con sé ed in modo esclusivo il loro amato Fido (nome del cane per antonomasia), ciascuno per le proprie ragioni.

Il tribunale di Frankenthal (decisione del 12.5.2023 – 2 S 149/22), quale giudice di seconda istanza, ha deciso che il cane debba stare con entrambi in alternanza e precisamente due settimane con uno e due settimane con l’altro. Il tribunale, nel disporre l’affidamento condiviso di Fido ha applicato le regole dell’uso di bene di proprietà comune ai sensi del § 745 co. 2 BGB (codice civile tedesco). La decisione sembra aver soddisfatto tutti, i due ex partner, ma probabilmente anche lo stesso Fido, che nel processo non ha sicuramente potuto dire la sua (sic!), ma a cui il giudice ha dato la dovuta attenzione. Il tribunale ha infatti ritenuto di fondare la decisione, tra l’altro, in forza del principio dell’”interesse superiore del cane” a mantenere invariati i rapporti con entrambe le persone a cui si dovrebbe sentire legato, applicando in via analogica, il principio tutelato nei procedimenti che riguardano l’affidamento dei figli minori.

La decisione è stata pubblicata e riportata nelle riviste giuridiche di settore e commentata da giuristi, che hanno colto l’occasione per approfondire, in modo estremamente interessante, da un lato il tema dei diritti degli animali, dall’altro a fare una vera comparazione tra le diverse decisioni emesse da altri tribunali in casi simili, o tra situazioni di fatto praticamente identiche ma con una disciplina giuridica diversa. Infatti, nell’ipotesi in cui a litigare sull’affidamento del cane, diversamente dal caso esaminato, fossero invece due coniugi, la questione andrebbe valutata sulla base di una disciplina diversa, ovvero quella del divorzio, riservata ai coniugi nella crisi familiare.

Inoltre, nonostante la decisione sul diritto di visita condiviso (con modello alternato) di Fido ad entrambi i proprietari in misura paritaria, rimane irrisolta la vera questione di fondo: a chi spetta il cane qualora uno dei comproprietari volesse esercitare il suo diritto ex lege a chiedere lo scioglimento della comunione del bene indivisibile? Non di meno, potrebbero sorgere anche questioni economiche collegate al mantenimento e alle cure veterinarie di Fido.

Ai giuristi interessati alla materia, ma anche a quelli più curiosi e ambiziosi a trovare nuovi spazi e spunti per l’applicazione delle norme vigenti, consigliamo di leggere l’articolo dell’autore Felix Aiwanger, pubblicato nella rivista giuridica FamRZ 2023, 1773, anche per il fatto che l’autore cita diverse decisioni nell’ambito della tutela internazionale degli animali.