La legge italiana riconosce notoriamente importi molto più generosi di risarcimento del danno alla persona per il dolore e la sofferenza rispetto alla legge tedesca. Questo spiega la delusione delle vittime italiane di incidenti occorsi in Germania che, anche con lesioni personali significative, ricevono solo una frazione di quello a cui avrebbero diritto in Italia. La situazione giuridica francese sembra corrispondere a quella tedesca, come si evince dalla vicenda che ha occupato la Corte di Cassazione con la sentenza dd. 25.06.2021 n. 18286/21.
Nel caso trattato, una coppia italiana rimaneva vittima di un incidente occorso a Parigi, rivolgendosi tuttavia poi al Tribunale di Firenze, competente in virtù del domicilio italiano della compagnia assicurativa convenuta. In applicazione dell’art. 4 del Regolamento Roma II, il giudice italiano avrebbe dovuto applicava il diritto francese, dato che il danno si è verificato in Francia, ma ha seguito – per motivi non noti alla redazione – l’argomentazione degli attori, per cui la norma in questione sarebbe da ritenere ingiusta, violando sia il diritto europeo che il principio costituzionale della parità di trattamento. La Corte di Cassazione ha successivamente ribaltato tale decisione, confermando che il principio del luogo di verifica del danno ai sensi dell’art 4, comma 1 del Regolamento Roma II trova piena e corretta applicazione.