Un impiegato ha insultato un membro del consiglio di fabbrica dalla pelle scura con l’esclamazione "Uga Uga". In Germania, questa è un’esclamazione popolare per i razzisti, che si suppone rifletta suoni simili alle scimmie. Il dipendente è stato licenziato, non solo la sua azione di tutela contro il licenziamento non ha avuto successo presso il tribunale del lavoro, ma anche il suo reclamo costituzionale è stato respinto (decisione del 2.11.2020, 1 BvR 2727/19). A questo punto compare nella rivista specialistica probabilmente più rinomata per il diritto del lavoro della più grande casa editrice specializzata in diritto (NZA di C.H. Beck), un articolo di un avvocato di Stoccarda già avanti con l’età che discute tra l’altro della peculiarità dei suoni animali e giunge alla conclusione che l’insulto non sia comunque così male. Dopo che tutti gli altri media hanno immediatamente disapprovato questa lettura, la casa editrice Beck non solo ha pubblicato delle scuse dettagliate, ma ha anche fatto una ristampa della rivista senza il particolare saggio, che viene così cancellato dal mondo dei giuristi.
Nessuno è perfetto, ma sicuramente a noi, come dilettanti dell’editoria, dovrebbe essere permesso dirlo. Come un articolo del genere possa "sfuggire" alla rivista più prestigiosa nel suo ambito è difficile da comprendere.