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Nessuna presunzione di responsabilità fiscale in base alla regola dei 183 giorni

Decisioni di tribunali stranieri

Nessuna presunzione di responsabilità fiscale in base alla regola dei 183 giorni

La "lettera ai clienti” ha più volte riferito delle generose offerte fatte dallo Stato italiano ai "rimpatriati" che riprendono la residenza in Italia dopo aver lavorato all’estero per alcuni anni. Tuttavia, nel caso di soggiorni lunghi in Italia, può sussistere anche il rischio che l’ufficio delle imposte italiano assuma di propria iniziativa il potere impositivo.

Con la sentenza n. 941/2022, la Commissione Tributaria Regionale dell’Emilia-Romagna ha accolto il ricorso di un insegnante residente a San Marino che, in un primo momento, era stato considerato assoggettabile ad imposizione fiscale in Italia e a causa della sua attività di insegnamento in Italia (18 ore settimanali). Tuttavia, il ricorrente è stato in grado di dimostrare in modo convincente di aver risieduto effettivamente a San Marino per più di 183 giorni all’anno, riuscendo a provare la sussistenza di un’abitazione e di uno specifico legame al luogo.

Ai contribuenti tedeschi che soggiornano regolarmente in Italia e che desiderano evitare il rischio di tassazione italiana, si consiglia di documentare i passaggi di frontiera e gli effettivi soggiorni in Italia. Tuttavia, se si soddisfano i requisiti per uno dei programmi di incentivazione italiani, può valere la pena di trasferire la propria residenza in Italia.